Parto. E poi riparto!

  • 30 ottobre 2016
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Ginnastica dopo la gravidanza: ‘perché’, ‘quanta’, ma soprattutto ‘quando’.

Anche dopo il parto l’attività fisica fa bene.

Le attuali linee guida per l’attività fisica dopo il parto in tutto il mondo sottolineano i benefici nel breve termine per la mamma: miglioramento dell’umore, del senso di energia e del sonno, mantenimento del fitness cardiorespiratorio, mantenimento o  perdita di peso, riduzione della depressione post-partum e dell’ansia (KR Everson et Al, Obstet  Gynecol Surv. 2014;69(7):407-414). E tutto ciò senza influire negativamente sulla produzione e sulla composizione del latte, o sulla crescita del bambino.

Eppure, nonostante questi vantaggi, dopo la nascita di un bambino la maggior parte delle donne non riprende i livelli di attività fisica pre-gravidanza (studi australiani rilevano una riduzione di attività fino ai tre anni del bambino).

Pare ovvio il perché.  Le abitudini pre-parto sono stravolte, i mariti non sembrano i mammi dei film ma ti giri un attimo e sono spariti, i nonni quando hai la fortuna di averli sembrano più di compagnia che d’aiuto, eppure il neonato richiede un’attenzione senza sosta, se non deve mangiare deve essere pulito, e anche cambiato, e se (magari!) riesce a dormire bisogna poi mettere in ordine, preparare i biberon, pulire.. insomma, manca il tempo.

Ma. In gravidanza eri andata benissimo, dai. Anche allora l’attenzione era tutta sul nascituro, eppure fino all’ultimo hai lavorato, hai riorganizzato la casa in funzione dell’arrivo del piccolo (magari riflettendo su un eventuale trasloco), hai letto libri e blog per essere pronta, hai fatto esami e visite mediche in qualsiasi orario.. ed in tutto questo delirio trovavi il tempo di andare se non in palestra, almeno al corso pre-parto, perché sapevi che aveva effetti positivi anche su di lui.

Ecco, forse devi cambiare la prospettiva: la ginnastica post-parto ha effetti positivi diretti sulla mamma, ma è indubbio che a beneficiarne sia anche il neonato, quindi non è un mero atto di egoismo dettato da sole esigenze estetiche o dietetiche, ma uno sforzo che vale proprio la pena affrontare.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità nelle sue linee guida sulla attività fisica raccomanda che” gli adulti di età 18 e 64 anni si impegnino in almeno 150 minuti di attività aerobica di intensità moderata per tutta la settimana in periodi di almeno 10 minuti”.

Moderata intensità significa in pratica che si fa una leggera fatica, il cuore batte più veloce, si inizia a sudare, il respiro aumenta ma senza affanno, si può ancora parlare normalmente, ma non si può ad esempio cantare. Esempi di attività aerobiche a moderata intensità sono il camminare a ritmo sostenuto e l’andare in bicicletta su una superficie piana.

150 minuti sembrano tantissimi, ma si può scegliere di dividere i 150 minuti in allenamenti di 30 minuti sui 5 giorni della settimana o in sessioni più piccole di 10 minuti durante ogni giorno.. ecco, proviamo anche qui a cambiare la prospettiva : 3 passeggiate a passo svelto di 10 minuti ogni giorno sembrano troppe?!

Nulla vieta di inserire anche attività diverse e anche più intense (utili per il recupero del tono ed il controllo posturale), da fare singolarmente o in gruppi (utili alla socialità e alla motivazione), ed in tal senso offro la disponibilità delle competenze di Studio utili per la ricerca e individuazione di tali attività, magari ripartendo da quelle che più ci piacciono, adattandole se serve alle personali caratteristiche ed esigenze.

La ripresa delle attività fisiche di solito è indicata a partire dalla visita ginecologica delle sei settimane dopo il parto (al termine della cosiddetta ‘quarantena’), o anche prima se per esigenze sportive o lavorative, quel che raccomando è il riferimento primario al medico nella decisione, e, una volta ripreso, a personale sanitario per eventuali sintomi quali fastidi inguinali, addominali o di schiena, perdite o urgenze urinarie, dolori o difficoltà che limitino le attività sia sportive che di vita quotidiana.

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